Pagamenti digitali e fisco: le novità che ogni esercente deve conoscere
Roberto Garavaglia
Innovative Payments and blockchain Strategic Advisor
L’innovazione tecnologica nel campo dei pagamenti è divenuta un elemento chiave per migliorare la customer experience, garantire la sicurezza delle transazioni e ottimizzare i processi interni. In questo contesto, la Legge di Bilancio 2025 (Legge 30 dicembre 2024, n. 207)¹ ha introdotto nuove disposizioni che rendono obbligatorio il collegamento tra i dispositivi di pagamento elettronico e i registratori telematici.
Si tratta di un passaggio fondamentale per aumentare la tracciabilità dei pagamenti, semplificare le procedure di controllo e ridurre il rischio di evasione fiscale, con effetti significativi sull’organizzazione di qualsiasi esercizio commerciale che gestisce gli incassi anche tramite terminali POS.
[1] Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027. (24G00229) (GU Serie Generale n.305 del 31-12-2024 – Suppl. Ordinario n. 43).
Gli obblighi previsti dalla legge di bilancio 2025
La norma interviene modificando il decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127², stabilendo che la memorizzazione e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi deve garantire piena integrazione e interazione tra il processo di registrazione dei corrispettivi e il processo di pagamento elettronico.
Il dispositivo (hardware o software) con cui si accettano i pagamenti elettronici deve essere sempre collegato al registratore telematico, così da consentire:
- la memorizzazione, in modo puntuale, delle informazioni minime di tutte le transazioni elettroniche;
- la trasmissione, in forma aggregata, dei corrispettivi e dei pagamenti elettronici giornalieri all’Agenzia delle Entrate.
A partire dal 1° gennaio 2026, data in cui le previsioni diverranno cogenti, viene previsto un inasprimento delle sanzioni in caso di violazione degli obblighi di memorizzazione o trasmissione dei pagamenti elettronici, anche nel caso di mancato collegamento del dispositivo di pagamento elettronico al registratore telematico.
[2] Decreto legislativo del 05/08/2015 n. 127 -Trasmissione telematica delle operazioni IVA e di controllo delle cessioni di beni effettuate attraverso distributori automatici, in attuazione dell’articolo 9, comma 1, lettere d) e g), della legge 11 marzo 2014, n. 23. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 190 del 18/08/2015.
Le ragioni alla base dei nuovi obblighi
Le misure sono state introdotte per rafforzare il presidio contro l’evasione fiscale e assicurare la massima trasparenza nei flussi di incasso.
Come illustrato nella Relazione Illustrativa al Disegno di Legge di Bilancio, il Governo ha motivato l’introduzione di questi obblighi per migliorare il monitoraggio delle transazioni elettroniche, consentendo di ridurre in modo significativo i fenomeni di evasione in cui il totale dei pagamenti tracciati risulta superiore ai corrispettivi effettivamente dichiarati.
Le stime parlano di un recupero di gettito di circa 50 milioni di euro annui in termini di IVA, a cui si aggiunge il recupero di imposte dirette pari al 30% dell’importo dell’IVA evasa (altri 15 milioni di euro), per un totale di 65 milioni di euro, nel periodo intercorrente tra il 2026 (posto che la norma entra in vigore dal 1° gennaio 2026) e il 2030.
Per gli operatori, la maggiore trasparenza garantirà anche un rapporto più lineare con l’Amministrazione finanziaria, riducendo i tempi di contenzioso e i costi di compliance.
L’analisi delle segnalazioni per la stima dell’evasione
Sempre nella Relazione Illustrativa si legge che l’Agenzia delle Entrate, per stimare il gettito evaso, ha analizzato le segnalazioni inviate nel 2023 (le cosiddette “lettere di compliance”) che evidenziavano discrepanze tra quanto dichiarato nei corrispettivi telematici/fatture elettroniche e l’ammontare effettivo dei pagamenti elettronici ricevuti. Da questa analisi è emerso un mancato versamento di circa 50 milioni di euro di IVA.
Per evitare di segnalare “falsi positivi”, l’approccio di rischio è stato volutamente molto selettivo. In pratica, confrontando i totali dei pagamenti elettronici con i corrispettivi denunciati (comprensivi anche di transazioni in contanti), le anomalie si considerano soltanto nei casi di differenze molto elevate, escludendo chi, pur avendo eventualmente evaso somme riscosse in contanti, ha correttamente dichiarato gli importi pagati con strumenti tracciati.
I POS dovranno essere sempre collegati ai registratori: cosa potrebbe significare?
La disposizione cardine sancisce che “lo strumento hardware o software mediante il quale sono accettati i pagamenti elettronici è sempre collegato allo strumento mediante il quale sono registrati e memorizzati, in modo puntuale, e trasmessi, in forma aggregata, i dati dei corrispettivi nonché i dati dei pagamenti elettronici giornalieri”.
Alla data in cui si redige questo contributo, non sono ancora state diffuse ulteriori precisazioni circa l’applicazione in concreto delle previsioni di legge. Ciò premesso, la disposizione potrebbe significare (ovvero comportare):
- Integrazione sistemica: il sistema di cassa (registratore telematico) e quello di accettazione dei pagamenti (POS, app o altre soluzioni digitali) dovranno “dialogare” costantemente. Ogni volta che viene effettuata una transazione elettronica, il corrispettivo dovrà essere immediatamente tracciato e archiviato in modo sicuro dal registratore telematico.
- Trasmissione univoca e aggregata: a fine giornata, il registratore telematico invierà in automatico all’Agenzia delle Entrate i dati relativi non solo ai corrispettivi, ma anche al totale dei pagamenti elettronici. Questo crea un allineamento perfetto tra quanto è stato riscosso con strumenti tracciati e quanto è stato dichiarato.
- Garanzia di integrità e sicurezza: l’inalterabilità e la tracciabilità digitale riducono il rischio di errori o manomissioni, con vantaggi in termini di controllo, ma anche di efficienza e affidabilità per chi gestisce i punti vendita.
Gli impatti sugli esercizi commerciali
Per conformarsi a queste disposizioni, gli esercizi commerciali dovranno (per tempo):
- Verificare che i propri dispositivi di pagamento elettronico siano effettivamente collegabili al registratore telematico;
- Aggiornare o sostituire i registratori telematici che non siano predisposti per la ricezione e memorizzazione puntuale dei dati delle transazioni elettroniche;
- Formare il personale, affinché comprenda le nuove procedure di gestione e sia pronto a gestire eventuali criticità nel funzionamento dei dispositivi.
La piena integrazione tecnologica riduce la possibilità di commettere errori o omissioni nella registrazione dei pagamenti, limitando drasticamente il rischio di incorrere in sanzioni. In aggiunta, una corretta gestione dei flussi di pagamento potrebbe consentire agli esercenti di evitare successive comunicazioni o rettifiche con l’Amministrazione finanziaria, risparmiando tempo e risorse.
Conclusioni
In conclusione, la Legge di Bilancio 2025 sancisce un cambiamento importante per tutti gli esercizi commerciali che gestiscono pagamenti elettronici. Investire nell’integrazione dei dispositivi di incasso con i registratori telematici non sarà soltanto un obbligo di legge, ma può trasformarsi in una preziosa opportunità per ottimizzare la gestione delle vendite e adeguarsi alle future innovazioni in tema di pagamenti e servizi digitali.
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I PAGAMENTI DIGITALI NEL MERCATO RETAIL: IL CASO ELIOR
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