Big data, AI e grande distribuzione: cosa ne pensano gli addetti ai lavori

L’ultima indagine di Largo Consumo, rivista di economia e marketing focalizzata sulla filiera dei beni di consumo, tratta un tema a noi più che caro: il ruolo dei big data nella GDO. In questo articolo ne facciamo un commento ragionato, in perfetto stile Konvergence!

Big data e GDO: analisi predittive per un business intelligente

Questo è il titolo del succoso approfondimento: 12 pagine che ragionano sui risultati dell’indagine “Retail intelligence e gestione dei processi”, realizzata da Largo Consumo nell’estate 2023 intervistando 43 addetti al settore, tra Bi e It manager, direttori commerciali e marketing, COO, CRM e digital specialist presso importanti insegne della GDO presenti sul territorio nazionale.
Il fine? Indagare come la disponibilità di dati rilevanti, la capacità di analisi, l’integrazione degli stessi in un sistema digitalizzato e un utilizzo consapevole dell’IA possano “permettere alle insegne della Gdo di migliorare le performance e adattarsi ai rapidi mutamenti del mercato”.
I risultati del survey sono decisamente interessanti: proviamo ad analizzare i cinque punti secondo noi focali.

Commento al report Largo Consumo

Analisi predittiva: la sfida principale

I temi principali sui quali discutere, in un futuro che ormai è già presente, sono tre:

  • l’integrazione della predictive analysis per l’identificazione di eventi e opportunità è considerata una sfida dal 79% dei partecipanti;
  • il 65,1% guarda alla data discovery a una pratica fondamentale;
  • un notevole 74,4% ritiene che il data quality management sarà fondamentale.

Spunto Konvergence. Il modulo Analytics di Koncentro si trova fondamentalmente al punto di contatto tra questi tre temi. Il modulo utilizza otto algoritmi – sia predittivi che prescrittivi – per aiutare i retailer a prevedere i trend di acquisto e comportamento dei propri clienti, e creare campagne di marketing ad hoc per ogni segmento di clientela.

In particolare, l’ultimo punto della triade ci traghetta verso un tema che ultimamente ci interessa molto.

Il problema sono i dati

Una buona maggioranza dei manager – il 62,7% – afferma che la qualità e l’eterogeneità dei dati disponibili sia un elemento cruciale. In particolare, una certa preoccupazione è presenta in quanto alcuni fattori tendono naturalmente a inficiare la fase di raccolta: le modalità di raccolta differenti, l’eterogeneità dei punti vendita, le caratteristiche stesse dei dati. Il tutto si traduce in una difficoltà di integrazione del dato in un sistema unico di lettura e analisi.
Queste difficoltà rischiano di inficiare il lavoro del CRM. Pensiamo ad esempio ad un classico come la raccolta dati sul consumatore tramite carta fedeltà, che spesso ancora si svolge tramite modulistica cartacea e, quindi, in dati soggetti a livelli di precisione molto bassi.

Spunto Konvergence. Il modulo Customer Data della piattaforma Koncentro unifica in un’unica interfaccia i dati e le informazioni disponibili sui clienti, permettendo di classificarli e raggrupparli in cluster e, in questo modo, di ovviare a diverse problematiche relative alla questione dati.

Sulle problematiche insite nella questione “dati per l’AI”, abbiamo ragionato di recente. Potete trovare alcune nostre considerazioni in questo articolo.

Data driven: chi lo è davvero?

A corollario del punto precedente, si profila all’orizzonte un secondo livello di complessità: per eseguire il passaggio a pratiche data driven, le aziende avrebbero bisogno non solo di fare investimenti in applicazioni, ma anche di dotarsi di personale in grado di capire non solo il dato, ma anche i processi sottostanti le analisi – e di fidarsi delle conclusioni tratte dagli algoritmi predittivi e, infine, dall’avere la forza “contrattuale” per poter far approvare un certo corso d’azione piuttosto che un altro alle “sfere alte” dell’azienda.

Spunto Konvergence. La nostra esperienza di consulenti e abilitatori tecnologici ci permette di supportare il retailer anche nella scelta delle soluzioni da implementare, relative all’analisi dei dati esistenti e alla creazione di campagne promozionali data driven che raggiungano gli obiettivi di medio e lungo periodo desiderati. Puoi approfondire i nostri servizi di retail marketing e data strategy qui.

Ancora sul CRM

Un dato del report secondo noi interessante, è quello relativo all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Nelle realtà degli intervistati, per il 23% l’AI viene utilizzata in prevalenza per la gestione del customer relationship management.

Spunto Konvergence. Crediamo che l’AI sia uno strumento capace di andare ben oltre questa “semplice” funzione, in quanto potrebbe contribuire a:

  • ottimizzazione di scorte e prezzi sulla base di dati di domanda e mercato in continua evoluzione, il che permetterebbe di prevenire rotture di stock e sovrascorte, ridurre gli sprechi, massimizzare i profitti;
  • analisi predittiva e previsione della domanda, grazie alla capacità dell’AI di analizzare grandi quantità di dati per identificare modelli e tendenze; le previsioni sarebbero più accurate, e potrebbero migliorare l’efficienza e la redditività complessive;
  • esperienze di negozio immersive: leggermente off topic rispetto alla nostra specializzazione, ma l’AI può essere utilizzata per creare esperienze di negozio coinvolgenti, chiamando in causa applicazioni come realtà aumentata e virtuale.

Entriamo in contatto?